Perchè donare - AVIS Comunale Sacile

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Perchè donare

La donazione


Donare il sangue è un gesto di solidarietà... Significa dire con i fatti che la vita di chi sta soffrendo mi preoccupa.

Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita. Indispensabile nei servizi di primo soccorso, in chirurgia nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche e nei trapianti.

Tutti domani potremmo avere bisogno di sangue per qualche motivo. Anche tu. La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo di solidarietà da cui ognuno può attingere nei momenti di necessità.

Le donazioni di donatori periodici, volontari, anonimi, non retribuiti e consapevoli... rappresentano una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona
.
Perchè donare?
Chi può donare?

Condizioni di base per il donatore:

Età : compresa tra 18 anni e i 65 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero) , 70 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico
Peso: Più di 50 Kg
Pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive)
Pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA) / tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA)
Stato di salute: Buono
Stile di vita: Nessun comportamento a rischio

Auto esclusione:
È doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale:
  • assunzione di droghe
  • alcolismo
  • rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (es. occasionali, promiscui, ...)
  • epatite o ittero
  • malattie veneree
  • positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
  • positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
  • positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
  • positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)
  • rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell'elenco

L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni.

La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 volte l'anno per gli uomini e 2 volte l'anno per le donne.

Clicca qui per il protocollo per la selezione del donatore.


Come Donare

Chi intende diventare donatore di sangue può recarsi presso una sede o un centro di raccolta Avis o un Servizio trasfusionale dell'ospedale della propria città.

Colloquio con il medico
Il colloquio aiuterà a stabilire l'idoneità e ad individuare quale tipo di donazione è più indicata: sangue intero o aferesi.
Dopo la visita medica verrà effettuato il prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l'idoneità al dono.

Accertata l'idoneità il nuovo donatore verrà invitato ad effettuare la prima donazione Valutazione clinica e firma del modulo di accettazione e consenso alla donazione Ad ogni donazione il medico per prima cosa effettuerà una valutazione clinica del donatore (battito cardiaco, pressione arteriosa, emoglobina), quindil'intervista per l'accertamento di eventuali situazioni che rendano la donazione controindicata tanto per la sicurezza del donatore che per quella del ricevente (tra cui i comportamenti a rischio intercorsi dall'ultima donazione) e richiederà al donatore la firma del consenso alla donazione. Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici. Le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospenderne l'assunzione quotidiana.

Il prelievo
Il prelievo di sangue intero è assolutamente innocuo per il donatore e ha una durata di circa 5-8 minuti. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 centimetri cubici +/- 10%.

Dopo il prelievo
Dopo il prelievo viene offerto un ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione.
Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta per legge una giornata di riposo retribuita. Esami obbligatori ad ogni donazione e controlli periodici
Ad ogni donazione il donatore e il sangue prelevato vengono sottoposti ai seguenti esami:
 
  • esame emocromocitometrico completo
  • transaminasi ALT con metodo ottimizzato
  • sierodiagnosi per la Lue
  • HIVAb 1-2 (per l'AIDS)
  • HBsAg (per l'epatite B)
  • HCVAb e costituenti virali (per l'epatite C)
  • Conferma del gruppo sanguigno (AB0) e del fattore Rh

Alla prima donazione vengono determinati:
  • ABO
  • Fenotipo RH completo
  • Kell
  • Ricerca anticorpi irregolari Anti-eritrociti
 
L'intervallo di tempo tra una donazione e l'altra
L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni.
Di norma, quindi, gli uomini possono donare sangue intero 4 volte l'anno, mentre le donne 2 volte l'anno.
Le donne non possono donare sangue durante le mestruazioni o la gravidanza, e per un anno dopo il parto.
La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma) costituisce l'obiettivo primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti si sono imposti.
E' la sicurezza lo strumento attraverso il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti.
Le indagini di laboratorio hanno, tra le altre, tre finalità principali:
· Verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno
· Escludere la trasmissione di malattie infettive.
· Salvaguardare la salute del donatore.
 
Centrifugazione e separazione dei componenti del sangue
Si ottengono così:

  • una sacca di globuli rossi
  • una sacca di plasma
  • buffy-coat (leucociti e piastrine)
 
Lavorazione (centrifugazione e separazione dei componenti ematici)
Il sangue è composto di elementi di peso diverso, una parte liquida (il plasma) e una parte corpuscolata (cellule) costituita da globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti, piastrine. Mediante centrifugazione si procede alla separazione degli elementi: globuli rossi, leucociti con le piastrine (buffy coat), e plasma, che vengono trasferiti in apposite sacche collegate sterilmente alla sacca madre.
I 3 prodotti derivati dalla centrifugazione sono conservati alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma non possono essere utilizzati sino a che la fase di validazione biologica non le renderà disponibili per l'assegnazione.

Validazione
Le fasi della validazione prima dell'assegnazione
I 3 emocomponenti ottenutidalla fase di lavorazione possono essere utilizzati solo quando le indagini di laboratorio ne hanno stabilito l'idoneità all'utilizzo.
Gli esami siero-virologici effettuati sono volti a smascherare la possibile presenza di agenti infettanti quali i virus causa di epatite B o C, la lue e l'HIV. In laboratorio vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese quelle in biologia molecolare che, combinate con l'accurata selezione del donatore e un oculato utilizzo degli emocomponenti, consentono oggi di definire un rischio residuo per tali malattie nellì'ordine di una possibile infezione su centinaia di migliaia o addirittura milioni di donazioni.
 
Il sangue è indispensabile
Il sangue è indispensabile :
  • nei servizi di primo soccorso e di emergenza urgenza
  • in interventi chirurgici e trapianti di organo
  • nella cura delle malattie oncologiche
  • nelle varie forme di anemia cronica
 
Il fabbisogno di sangue e di emocomponenti non si verifica solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi chirurgici ma anche nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e tessuti,....
Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza:
  • globuli bianchi per la cura di leucemie, tumori, intossicazioni da farmaci
  • globuli rossi per la cura di anemie, emorragie
  • piastrine per malattie emorragiche
  • plasma quando vi siano state grosse variazioni quantitative dovute ad ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione non diversamente disponibili
  • plasmaderivati Fattore VIII e IX per l'emofilia A e B, immunoglobuline aspecifiche per alcune malattie immunologiche, albumina su alcune patologie del fegato e dell'intestino.
Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o piastrine o altri emocomponenti, vengono effettuati accertamenti di laboratorio, atti a valutarne l'idoneità a essere trasfusa, e precisamente:
  • Emocromo completo per lo studio di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
  • Transaminasi ALT (per lo studio del fegato)
  • Sierodiagnosi per la lue o sifilide
  • HIV Ab 1-2 (per l'AIDS)
  • HBs Ag (per l'epatite B)
  • HCV Ab e ricerca di costituenti virali dell'HCV (per l'epatite C)
  • Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh
 
Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, nessuna unità può essere distribuita se non è stata prima testata per le evidenziabili malattie virali a oggi trasmissibili. Il donatore periodico, oltre agli esami sopra riportati, ogni anno deve essere sottoposto ai seguenti esami: creatininemia, glicemia, proteinemia, sideremia, colesterolemia, trigliceridemia, ferritinemia.

Oggi la sicurezza trasfusionale si basa su:
  • ricorso a donatori periodici e consapevoli
  • esecuzione dei test disponibili per la rilevazione dei principali agenti infettivi trasmissibili
  • buon uso del sangue

Autoesclusione dalla donazione Fermo restando i controlli effettuati su ciascuna unità prelevata e l'aiuto del medico trasfusionista, vincolato dal segreto professionale, a chiarire e valutare le specifiche situazioni, è doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale:
  • assunzione di droghe
  • rapporti sessuali ad alto rischio di malattie infettive trasmissibili (ad es. rapporti occasionali, a pagamento, con persone sconosciute, promiscui)
  • epatite o ittero
  • malattie veneree
  • positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
  • positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
  • positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
  • positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)
  • rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell'elenco
 
L'autoesclusione dalla donazione avviene senza dover dare spiegazioni a nessuno.
Alcuni tipi di donazione: Sangue intero - Plasma (plasmaferesi) - Piastrine (piastrinoaferesi) - Donazione multipla di emocomponenti - Autotrasfusione

Donazione di sangue intero
Il prelievo di sangue intero è assolutamente innocuo per il donatore e ha una durata di circa 5-8 minuti. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 centimetri cubici +/- il 10%.

Plasma e sangue intero
Plasmaferesi: donazione di plasma
Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del "portar via"), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità: plasma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi.

Soltanto una parte del fabbisogno annuo di albumina e fattore VIII e degli altri plasmaderivati viene prodotta in Italia; la restante parte deve essere importata comportando una spesa notevole e un potenziale maggior rischio di malattie trasmissibili.
Come si dona il plasma
La plasmaferesi si esegue con apparecchiature che prelevano il sangue e ne separano le componenti, restituendo le cellule al donatore in un processo continuo, attraverso un unico accesso venoso.
Questa donazione ha una durata variabile da 35 minuti a 50 minuti circa, si effettua preferibilmente su appuntamento e poiché sono necessarie apparecchiature specifiche (separatori cellulari) si effettua presso strutture trasfusionali abilitate.
I requisiti per la donazione del plasma sono simili a quelli per la donazione del sangue intero. L'intervallo tra una donazione e l'altra di solo plasma, può essere anche di solo 14 giorni poiché il plasma si rigenera molto rapidamente) senza alcuna conseguenza o ripercussione negativa.
Cos'è il plasma
Il plasma rappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (oltre il 90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione.
Alcune delle sostanze ottenute dal plasma e loro funzionalità principali
  • Albumina
    Trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive. E' una proteina utilizzata nel trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni (cirrosi, nefrosi, ecc.) per la cura di stati patologici gravi come lo shock da ustioni, da trauma, ecc.
  • Immunoglobuline
    Sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all'organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie immunologiche.
  • Fattori della coagulazione (VIII e IX)
    Sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B che hanno una forte carenza nel sangue di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l'uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia.
Piastrinoaferesi: donazione di piastrine
La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole piastrine. Oltre ai requisiti necessari alla donazione di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà avere un normale assetto emocoagulativo.
Può essere effettuata con metodica di centrifugazione mediante alcuni cicli durante i quali l’apparecchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata del sangue dal plasma; quest’ultimo viene raccolto in una sacca satellite in attesa di essere restituito al donatore. Dalla parte corpuscolata vengono estratte automaticamente a circuito chiuso, senza possibilità di contaminazione, le piastrine che si raccolgono in una apposita sacca.
Il ciclo si conclude con la reinfusione al donatore del plasma, dei globuli rossi e dei globuli bianchi. A questo punto inizia il nuovo ciclo, fino al raggiungimento della quota desiderata di piastrine. Non si possono eseguire di norma più di 6 piastrinoaferesi l’anno; l’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi e tra una piastrinoaferesi e una donazione di sangue intero è di quattordici giorni, mentre tra una donazione di sangue intero e una piastrinoaferesi è di un mese. Tutto il procedimento dura circa un’ora e mezza. Le piastrine raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal prelievo per la terapia di alcune gravi malattie come per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e come supporto fondamentale nei trapianti di midollo osseo.
Donazione multipla di emocomponenti
Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti come ad esempio una eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli rossi), una eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine), una donazione di piastrine raccolta in due sacche, una plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine)

Autotrasfusione
L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:
  • predeposito
  • recupero perioperatorio
  • emodiluizione normovolemica

Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.
Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio e/o successivamente allo stesso. Il sangue prelevato viene conservato secondo i metodi tradizionali e quindi trasfuso, in caso di necessità.

I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:
  • eliminazione delle reazioni di incompatibilità
  • eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
  • riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza
  • risparmio di sangue
Il paziente deve essere informato che le unità predepositate vengono conservate fino a scadenza della componente eritrocitaria e che sono disponibili solo per le sue necessità trasfusionali. La scadenza dell’unità di predeposito, le relative modalità di conservazione e di trasporto sono analoghe a quelle per le unità di sangue omologhe.

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